martedì 2 novembre 2010

Il dente del giudizio

Pensare la comunicazione è un esercizio faticoso. Ci rifletto mentre riprendo gli appunti di un incontro tenuto nelle Marche con i dirigenti di un'associazione sul rapporto tra comunicazione e progettazione. In fondo, si parla tanto di comunicazione come insieme di tecniche o tecnologie, ma una vera cultura della comunicazione fatica ancora a diffondersi.

Pensare la comunicazione, sviluppare un progetto di comunicazione, prevede infatti un'attenta, articolata e preliminare riflessione sugli obiettivi, i contenuti, i destinatari. Tutto ciò che è implicito deve diventare esplicito. E' questa la prima difficoltà che si incontra. Obiettivi, contenuti e destinatari di un'iniziativa o di un progetto sono normalmente contenuti nelle "testa" degli organizzatori ma in maniera spesso confusa, indistinta, non condivisa. L'esplicitazione di questi elementi può essere complicata e dolorosa come l'estrazione di un dente del giudizio.

Soprattutto nei contesti non profit, dove è il valore dei contenuti morali è prioritario, è spesso necessario richiamare l'attenzione a non confondere i contenuti - i messaggi - con gli obiettivi della comunicazione. Senza questa distinzione è impossibile immaginare alcuna strategia di comunicazione.

La seconda evidenza da richiamare è che non esiste un unico strumento valido (meno che mai il comunicato stampa) per tutti gli obiettivi di comunicazione e tutti i destinatari di un progetto. Occorre dunque scegliere e distinguere.

Del resto - ed è la terza evidenza - comunicare siginificare necessariamente operare una selezione sulla base di una gerarchia.

Comunicare è sempre "scegliere".


(Foto dal sito del comune di Lazise)

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