mercoledì 16 febbraio 2011

La FIC ha fatto tris!

Sono sobbalzato sulla sedia quando ho letto il titolo di questo comunicato stampa ricevuto in posta elettronica: La FIC ha fatto tris!

Ora, qualsiasi cosa sia la FIC (chi vuole se lo vada a cercare), non si possono fare titoli del genere, che l'ambiguità sia voluta (peggio) oppure no.

Un titolo efficace è fondamentale per un comunicato stampa. Ma i titoli ad effetto (i giochi di parole, le esclamazioni, le esortazioni) sono sempre pericolosi, comunque difficili. Personalmente preferisco e consiglio, quando posso, titoli 'descrittivi', concreti, aderenti alla realtà. Se la notizia c'è, grande o piccola che sia, viene fuori da sola. Bisogna sempre immaginarsi il proprio titolo - le parole scelte, il singolo aggettivo - fuori dal contesto del comunicato: come può suonare questa frase presa da sola?

L'ambiguità si nasconde dietro l'angolo. Ma non è un valore per un comunicato stampa.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Gentilissimo,
"che se ne parli, anche male, pur che se ne parli"...
Grazie per aver rilanciato il mio comunicato che, a quanto pare, non è passato inosservato.
Per il resto, non accetto commenti con sottintesi come il suo perchè non c'era malafede nel mio titolo.
Nessuna ambiguità, se non quella che vuol per forza scovare Lei.
La chiarezza e l'onestà sono principi che raccomando sempre ai miei studenti all'Università e ai quali non sono mai venuta meno.
Buona comunicazione.
r.E.M.

Alessandro Iapino ha detto...

Urca, non mi aspettavo la replica! (su un piccolo 'blogghino' artigianale come codesto: ma anche questa è una lezione, sul potere del web) Una replica comprensibilmente risentita, per quanto molto cortese.

Provo a rispondere dicendo questo. L'errore è sempre dietro l'angolo (ahinoi) per chi fa questo mestiere (proprio ieri ho mandato un comunicato con una data sbagliata...). Si lavora spesso di fretta, e con la necessità di trasformare in notizia anche quello che notizia a volte non è. Si prova a incuriosire i colleghi giornalisti agendo giustamente sui titoli dei nostri comunicati, per 'evitare che passino inosservati', come dice lei, ma il rischio di forzare, il rischio del malinteso - era questo il significato del post - è sempre in agguato. Per tutti noi.

In alcuni casi questa ambiguità è addirittua voluta, soprattuto nei lanci di alcuni prodotti commerciali. Nel suo caso no, ovviamente. Ne prendo atto dal tono appassionato della sua risposta e dai riferimenti ai principi sacrosanti di chiarezza e onestà che raccomanda giustamente ai suoi studenti.

Nessuna malafede, dunque; però l'ambiguità del titolo rimane, involontaria per carità, ma oggettiva: per il fatto stesso che ne stiamo parlando (feedback). La sequenza fonetica prodotta dal suo titolo è ambigua, almeno per un redattore medio come come, magari suggestionato dal contesto attuale di ruby-scandali a sfondo sessuale. Ma lei sa meglio di me che non si può prescindere, scrivendo un comunicato, dal contesto e dal redattore medio.

A presto