martedì 12 luglio 2011

Inquinamento da email


Che le email vadano usate con parsimonia, nel rapporto tra addetti stampa e giornalisti, è cosa ormai risaputa. O almeno dovrebbe esserlo. La facilità d'invio di una email, rispetto al vecchio fax, tende infatti a produrre un eccesso di comunicazioni, spesso inutili e sicuramente invasive.

Si parla a tal proposito di "inquinamento comunicativo" e si predispongono liste, consigli e comandamenti per la "netiquette", la buona educazione in rete.

La notizia di oggi è che questo inquinamento non è solo virtuale o metaforico, ma concreto e reale. "Otto mail inquinano di CO2 come auto che percorre 1 Km", titola un articolo sulla pagina di Repubblica.it dedicata alla tecnologia.

"Stando all'ultima indagine dell'Agenzia per l'ambiente e il controllo energetico francese (Ademe), un impiegato produce oltre 13 tonnellate di anidride carbonica all'anno. Ogni messaggio di posta elettronica equivale a 19 grammi di anidride carbonica".

E il calcolo non riguarda l'eventuale stampa del messaggio di posta elettronico - dunque il consumo di carta, ma la "quantità di elettricità" consumata ad ogni passaggio di mail da un server all'altro.

Il quotidiano francese che pubblica lo studio ricorda che "sono 250 miliardi le email inviate in media ogni giorno nel mondo, di cui l'80 per cento sono spam, ossia messaggi di posta indesiderata. Nel 2013 l'Ademe stima che si potrà persino sorpassare la cifra di 500 miliardi di messaggi di posta quotidiani".

Insomma, prima di inviare una emal, mettetevi il mouse sulla coscienza.
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