giovedì 8 maggio 2008

Cavalcare l'onda

Un delegato interviene ad un congresso. In un passaggio del suo discorso riconosce alcuni meriti del governo uscente. L'assemblea concede un applauso. Per il cronista dell'agenzia di stampa il fatto - isolato e decontestualizzato - diventa una notizia che viene messa in rete. Il giorno dopo sul Corriere della sera quell'applauso diventa una "standing ovation" e merita una breve. Il giorno dopo ancora, in un editoriale su un altro giornale, non è più il delegato ad aver strappato la standing ovation della platea ma addirittura l'ex presidente del Consiglio in persona, che ovviamente a quel congresso non s'è mai visto.

Fin qui, un piccolo esempio di come le notizie possano prendere vita al di là dei fatti e iniziare a camminare per conto loro, vivendo di vita propria. Aggiungi ora che l'organizzatore di quel congresso vuole precisare come si sono svolti davvero i fatti - vorrebbe fermare l'esclation - e chiede all'ufficio stampa una nota di rettifica. A quel punto l'ufficio stampa ha davanti 3 possibilità: 1) fa capire al suo datore di lavoro che le rettifiche servono a poco e spesso peggiorano la situazione anzichè migliarrla; 2) obbedisce e fa la rettifica; 3) invece di chiedere una rettifica, prova a cavalcare l'onda e rilancia: visto che si parla di me - dice al giornale - perché non mi fate parlare direttamente?

Cosa fare? Il nostro ufficio stampa opta per l'ultima soluzione e ottiene un'intervista. Ottimo risultato, grande soddisfazione.

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