giovedì 2 aprile 2009

Un'intervista eccezionale


Parentesi moralistica (ma doverosa). Il Buongiorno di Massimo Gramellini, su La Stampa di oggi:

Non capisco perché i settimanali continuino a dedicare spazio alle imprese banali di Fabrizio Corona, il fotografo di modelle che passa il suo tempo a guidare macchinoni senza patente, in compagnia di bonazze straniere per non partire troppo svantaggiato nell’uso dell’italiano. Che noia. Che mancanza di originalità. Diciamola tutta: che vita da sfigato.

Vorrei qui lanciare un personaggio molto più eccentrico, sia pure di mia invenzione:
Fabrizio Scettro, fotografo di matrimoni. Signor Scettro, ci racconta la sua giornata-tipo? «Mi alzo, esco di casa e vado a lavorare». Pazzesco: continui. «Non sniffo cocaina e bevo una birretta ogni tanto, assaporandola con gusto. Pago le tasse: senza esagerare, ma le pago. E non cambio l’orologio da quindici anni». Incredibile, come mai? «Funziona ancora». E il sesso, il sesso? «Ho due figli piccoli e una moglie, sempre quella. Sa com’è, dopo tanti anni ci si inventa quel che si può. Ma non intendo sfasciare tutto». Incredibile, come mai? «Funziona ancora».

Non coltiva svaghi emozionanti? «Ogni tanto mi succede di divertirmi sul lavoro. Quando fotografo due sposi imbranati. O quando guardo il cielo e mi commuovo nel vedere che c’è. La sera ascolto musica e, se non sono troppo stanco, apro un libro per non arrugginire la fantasia».
Ma lei è un mito, ma lei è un panda, ma lei è un eroe dei nostri tempi. Le andrebbe di partecipare a un concorso televisivo di parolacce? O preferisce un talent show per aspiranti scorreggiatori? «No, grazie, mi vergogno». Anche noi, caro Scettro: ma si consoli, siamo rimasti in pochi.


(Foto da Flickr/Dan4th)

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