martedì 23 giugno 2009
Probbblematiche
Inauguro una nuova rubrica: "Parole vietate", le parole che un ufficio stampa non deve o non dovrebbe scrivere in un comunicato. O almeno, più modestamente, quelle che io cerco in ogni modo di evitare. Non perchè siano necessariamente sbagliate, ma perchè sono brutte, abusate, stra-sentite, retoriche, vaghe, ambigue, ecc...
Inizierei dunque con la prima parola vietata: "problematica", in frasi come: "...a questa problematica sarà dedicato il seminario..."; "...affronteremo le diverse problematiche..."
Oltre ad essere cacofonica - a Roma "probblematica" si legge almeno con due B - la parola rimanda immediatamente al linguaggio politico e sindacale (politichese e sindacalese) degli anni '70. A me personalmente, viene in mente "Ruggero", il personaggio hippy di Carlo Verdone nel film "Un sacco bello".
E' poi uno di quei vocaboli che si usano quando non si vuole niente - oppure, che è la stessa cosa - quando si vuole dire tutto. A volte basterebbe usare semplicemente la parola "problemi", o il più neutro e meno ambizioso "questioni".
Meglio ancora, quand'è possibile, elencare con chiarezza e concretezza quali sono queste benedette "problematiche" che il nostro formidabile convegno si accinge coraggiosamente ad affrontare....
(La foto è presa da Wikipedia)
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