mercoledì 20 gennaio 2010

Illuminazioni


"La bellezza del lavoro di un ufficio stampa non è nel vendere qualcosa, ma nel vedere la tua notizia che va, che è efficace"

Nella tasca della borsa ritrovo i fogli volanti su cui presi qualche appunto durante l'intervento di Gerarso Orsini, capo ufficio stampa Enel, al nostro corso sugli strumenti e le attività dell'ufficio stampa, alla Sapienza di Roma, facoltà di Scienze della Comunicazione.

Ne traggo qualche frase, a partire da quella con cui ho esordito, in cui mi riconosco pienamente.

Sui comunicati stampa: "Ne facciamo troppi, stiamo inflazionando il brand". Sono scritti bene "quando il senso è compiuto dovunque mi fermo a leggerlo". L'importante è il titolo, purchè non sia "propagandistico".

Ma "la cosa più importante" è "costruire il rapporto con i giornalisti", fondato su due caratteristiche. La prima è l'umiltà, che significa "consapevolezza dei propri mezzi ma anche dei propri limiti": "Avremo a che fare con persone più competenti di noi, o che si credono più competenti, o che non hanno alcuna competenza. In ogni caso, nessuna arroganza né supponenza, sia che ci troviamo davanti un giornalista del Corriere della Sera sia uno di un giornale di quartiere". La seconda caratteristica è la correttezza: "Non si danno false notizie; non fare affermazioni che poi devono essere smentite; meglio dire non lo so - quando non si sanno le cose - e prendere tempo per informarsi".

Qual è, infine, il compito di un ufficio stampa? "Mettere il giornalista nelle condizioni di fare bene il suo lavoro. Il resto va in discesa".

(Foto da Flickr/creativecommons/ezioman)


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