mercoledì 24 febbraio 2010
Oremus
Non mi piacciono i comunicati stampa con la supplica. Vedo invece che è ancora molto diffusa la prassi di scrivere nella email "Con preghiera di pubblicazione", rinviando il testo in allegato.
A parte il fatto che nulla (se non il mittente=la fonte) deve antipare il testo di un comunicato stampa se non il titolo, cioè la notizia principale, messa possibilmente già nell'oggetto della email. Ma quello che non mi piace è il fatto che l'addetto stampa debba "pregare" le redazioni perchè pubblichino la sua nota. Suppone una postura "in ginocchio" che non depone a favore della sua professionalità e che non corrisponde al suo ruolo.
Ci sono poi delle varianti creative alla formula della preghiera. Stamattina me n'è arrivata una, che fa leva su un'altra virtù teologica.
"Nella speranza di una sua diffusione, vi allego il comunicato stampa"
(Foto da Flickr/creativecommons/superbez)
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6 commenti:
riferirò al capo :P
ma la virtù teologale per eccellenza dell'addetto stampa è la fede... quella dei redattori, la carità
ahahahahah!!!!
il capo, normalmente, certe le cose non le capisce... :)) ciao mena
Infatti suggerisco la variante "Pubblicatemela, per carità!"
non male, luca, magari mettendo in allegato la foto dei figli :)))
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