giovedì 31 dicembre 2009

La propaganda in 5 mosse


Dice che uno dei primi volumi scritti sulle relazioni pubbliche può essere considerato la Retorica di Aristotele. Per l'idea dell'uso persuasivo del linguaggio finalizzato a influenzare il pensiero e l'azione degli ascoltatori. Strumento considerato importante dell'arte di governare.


Dice pure che il progenitore degli specialisti di relazioni pubbliche può essere definito tale Samuel Adams, che all'epoca della guerra d'indipendenza americana (1776) fu uno dei propagandisti che contribuirono a creare il vasto e determinante supporto alla causa rivoluzionaria.


Adams utilizzò nella sua attività propagandistica 5 tecniche che i professionisti di relazioni pubbliche usano ancora:

1. Creare un gruppo organizzato di attivisti. Come oggi fanno gli ambientalisti o gli antiabortisti

2. Usare mezzi di comunicazione diversi. Dagli articoli sui giornali ai sermoni in chiesa, dalle canzoni ai poemi (tu pensi alle poesie di Bondi, le canzoni di Apicella e Meno male che Silvio c'è...)

3. Impiegare simboli (l'albero della libertà) e slogan (no taxation without representation). Penso alla Lega della prima ora, l'ampolla come simbolo, Roma ladrona come slogan

4. Creare pseudo-eventi, eventi cioè che hanno il solo scopo di ottenere l'attenzione della stampa.

5. Orchestrare il conflitto. Utilizzare cioè a proprio vantaggio episodi di tensione, magari cruenti, anche circoscritti e casuali, diffondendone un'interpretazione artefatta e strumentale, al di là del contenuto reale.

Ogni riferimento a fatti, persone e partiti attuali è assolutamente voluto. A voi viene in mente qualcos'altro?



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