lunedì 13 febbraio 2012

Se mi sbaglio, mi corrigerete



Non c’è correzione, per quanto marginale o insignificante, che non valga la pena di effettuare. Di cento correzioni, ognuna può sembrare meschina e pedante; insieme, possono determinare un nuovo livello del testo. Non essere mai avari nelle cancellature.

Luisa Carrada suggerisce di conservare questa bella citazione di Theodor Adorno e io ovviamente obbedisco. Il tema è: la precisione dei testi e l'alto artigianato. Che riguarda scrittori, editori, giornalisti, addetti stampa, comunicatori più o meno professionali, perché "correttori di bozze oggi lo dobbiamo essere un po’ tutti".

"Nei testi di un’azienda o di un'amministrazione poi – su carta o in bit non importa – un apostrofo di troppo, una mancata concordanza o una preposizione sbagliata, trasformano all’istante il fastidio in un calo di fiducia".

E' il valore dell'artigianato di qualità, il motivo in fondo per cui questo blog si chiama "bottega stampa".

"Alla lunga - scrive Luca De Biase, citato da Carrada - l’artigianato di qualità trova un suo posto nel sistema. Se si sa modernizzare e sincronizzare alle tensioni profonde del sistema e della società. Se conosce le tecnologie più avanzate. Se le sperimenta e si contamina con i saperi che emergono nella contemporaneità. E se mantiene l’orgoglio del suo specifico sapere di lunga durata. Anche l’informazione è in fondo artigianato: e anch’essa ha un sapere di lunga durata del quale si può essere orgogliosi. E che può trovare il suo posto nel sistema. Ispirando qualità".

Il lavoro fatto bene, "trova un suo posto nel sistema". Io ci credo.


ps. eventuali refusi in questo testo non saranno ovviamente tollerati :-)

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